Carlo Cracco è finito al centro della polemica per la sua cotoletta con gli scarti: a detta di molti è un insulto alla cucina italiana.
Gli chef, che siano stellati o meno, hanno molta inventiva, ma non sempre le loro ricette o rivisitazioni di piatti tipici trovano il riscontro dei clienti. E’ il caso di Carlo Cracco, finito al centro della polemica per la sua cotoletta con gli scarti, da molti definita come “un insulto“.
Carlo Cracco presenta la sua cotoletta con scarti: è polemica
Nel suo ristorante all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, Carlo Cracco serve una particolare cotoletta, realizzata con gli scarti. Si chiama La Milano che avanza ed è stata studiata dallo chef e dal suo braccio destro Luca Sacchi. Raggiunto dalla redazione di Italia Squisita, ha spiegato di aver reinterpretato uno dei piatti più rappresentativi della tradizione gastronomica del capoluogo lombardo.
In realtà, la cotoletta non si realizza con gli scarti, ma con il pane avanzato ammollato nel brodo di carne e poi fritto in olio d’oliva e burro. Ovviamente, la preparazione è articolata e non così semplice come potrebbe apparire. L’ingrediente più importante è proprio il brodo, che viene lavorato fino a quando non raggiunge una consistenza adatta.
Critiche a Carlo Cracco per La Milano che avanza
“Una ricetta che gioca con la memoria, tocca il tema della cucina di recupero e sfida le nostre abitudini in un dialogo serrato e rispettoso con le tradizioni gastronomiche del Nord Italia“: così Carlo Cracco ha descritto la sua Milano che avanza.
Una presentazione stellata, che comunque non ha convinto gli italiani. Tra i tanti commenti arrivati al video di Italia Squisita, si legge: “Siamo seri, è un pezzo di pane fritto!”, oppure “Come gli stellati ci prendono per i fondelli. Davvero un insulto”, o ancora “Ecco, queste sono le prese per il c**o che non sopporto”.